COMINCIUM O RICOMINCIUM, IL RITORNO A TEATRO DI ALE & FRANZ.

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COMINCIUM che a fine spettacolo diventa RICOMINCIUM segna il ritorno a teatro di una delle coppie comiche più amate dal pubblico italiano:ALE e FRANZ.

“ECCOCI QUI … SEMBRA PASSATO UN SECOLO . I ricordi del sipario che si apre, i fari che si accendono, i vostri sorrisi, gli applausi. Il teatro. SEMBRA PASSATO UN SECOLO. RIECCOCI QUI. Ricominciamo, con tanta voglia di incontrarvi nuovamente, col desiderio di divertirci e farvi divertire. RICOMINCIAMO con uno spettacolo divertente e leggero, che scorre anche sulle note di una band. RICOMINCIAMO perché, senza dimenticare tutto ciò che abbiamo vissuto in questi due anni, abbiamo il desiderio di riprendere a sorridere. ABBIAMO BISOGNO DI LEGGEREZZA. RIPRENDIAMO quel cammino che negli ultimi venticinque anni, ci ha permesso di raccontarvi le nostre storie, i nostri incontri. Ci ha permesso soprattutto di ridere di noi stessi come davanti a uno specchio, e ci ha aiutato a condividere con voi, la nostra comicità “

Inizia così lo spettacolo COMINCIUM lo spettacolo di ALE e FRANZ che per cento minuti fa ridere, sorridere e riflettere il numeroso pubblico che riempie i teatri, e che da molti anni li segue . La loro comicità surreale, i loro personaggi che conosciamo da anni, la panchina, questa volta manca il giornale ma poco importa, ma soprattutto la loro intelligenza, e il loro umorismo, diventano elementi fondamentali , soprattutto in questi tragici momenti che stiamo vivendo. Ridere fa bene. Abbiamo bisogno di ridere, e con loro due le risate sono una garanzia.

Lo spettacolo è accompagnato da una band composta da ottimi musicisti, tra cui LUIGI SCHIAVONE, chitarrista, grande musicista, autore insieme ad ENRICO RUGGERI, di canzoni capolavori come QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO, e I DUBBI DELL’AMORE, cantate da FIORELLA MANNOIA, senza contare altre collaborazioni importanti con altre grandi star. C’è anche una voce straordinaria, che recita anche in uno sketch, ALICE GRASSO,che apre e chiude lo spettacolo con uno dei capolavori di DOMENICO MODUGNO, Meraviglioso.

Il primo momento dello spettacolo è dedicato alle varie nevrosi, che ci affliggono, anche a causa delle nuove tecnologie, e soprattutto alla salvezza del pianeta, che spesso diventano vere e proprie ossessioni. Infatti il lungo sketch vede ALE e FRANZ alla fermata dell’autobus. ALE nell’attesa decide di mangiarsi un panino, e da lì parte una lunga discussione tra i due, al limite dell’assurdo e in nome di GRETA THUNBERG. È inutile dire che si ride moltissimo, anche se le riflessioni sono necessarie.

Il secondo momento teatrale, sembra uscito da un Vaudeville francese, che fa molto Feydeau e quindi molto divertente. Due sconosciuti si incontrano per caso sulla solita panchina, e iniziano a dialogare, senza minimamente immaginare che da lì a poco cambierà tutto. Come nel più classico dei Vaudeville, anche se mancano le porte che si aprono e si chiudono, il ritmo è serrato, le situazioni si accavallano, e piano piano viene fuori di tutto e di più. Amori, tradimenti, e imprevisti, accendono la macchina della risata, senza esclusione di colpi. C’è stato un momento molto esilarante, dovuto alla sostituzione da parte di un tecnico del microfono di ALE, che non funzionava, e alla loro grande capacità di improvvisazione.

La musica che accompagna lo spettacolo è decisamente di prim’ordine, suonata magnificamente dalla band. Le canzoni di ENZO JANNACCI e di GIORGIO GABER, sembrano scritte apposta, e riflettono in modo impressionante il momento tragico che stiamo vivendo. Il momento più alto è stato sicuramente con la canzone LA LIBERTÀ di GIORGIO GABER, seguito, nel finale da PARLARE COI LIMONI brano di ENZO JANNACCI preceduto da UNA FETTA DI LIMONE, E LA VITA LA VITA, e MA MI. Ispirandosi invece a IO NON MI SENTO ITALIANO è stato il momento dei due novantenni, che decidono di scrivere al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, non ricordandone il nome, perché uno di loro ha ricevuto una lettera di convocazione, che pensavano fosse la chiamata alle armi, invece era solo il richiamo del vaccino.

Ci voleva uno spettacolo così, leggero e divertente, senza senza essere mai banale, e che non ha esitato a prendere posizione sul conflitto Russia Ucraina, che ovviamente condannano, salutato con grandissimi applausi.

Salvatore Caracciolo
Salvatore Caracciolohttps://www.casacaracciolo.it
Un Blog a 70 anni? Chissà quante persone si faranno questa domanda. Chi si crede di essere, diranno altri. Che presuntuoso, diranno in coro alcuni. Tranquilli, dico a tutti, non racconterò nulla, e non dirò niente su tante cose, anche se ne avrei da raccontare su molti. Continua

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