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“COM’È LA NOTTE” chiede Galileo Galilei alla figlia Virginia, e lei gli risponde “CHIARA “.

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È una famosa battuta di VITA DI GALILEO, scritto da BERTOLD BRECHT, e allestito nel 1963 da GIORGIO STREHLER, con, nel ruolo di GALILEO, il grandissimo TINO BUAZZELLI. È una delle ultime scene dello spettacolo, GALILEO è sfiduciato verso il futuro che lo attende. Viene accudito dalla figlia VIRGINIA, alla quale chiede “Com’è la notte”, e lei per rassicurarlo gli risponde che è chiara. Lo spettacolo ebbe un enorme successo,ma anche tante critiche. Non dimentichiamo che la Chiesa nel 1633 condanno’il pensiero e le teorie di GALILEO, e solo nel 1992 fu “assolto”. VITA DI GALILEO, è stato il terzo spettacolo di BRECHT, diretto da STREHLER, che oramai era riconosciuto come il regista, che meglio di altri lo rappresentava. Infatti in una lettera, dopo l’allestimento italiano di L’OPERA DA TRE SOLDI avvenuta nel 1956, a cui assistette, lo dice chiaramente, anzi vorrebbe che fosse proprio STREHLER a rappresentarlo il tutta EUROPA. BRECHT, morì pochi mesi dopo. È innegabile che GIORGIO STREHLER è stato il più geniale regista teatrale del dopoguerra. Nato a Trieste nel 1921, crebbe con la Nonna, in quanto la Madre era una celebre Violinista e spesso era fuori. Durante la guerra fu anche arrestato. Nel 1947 insieme a PAOLO GRASSI e NINA VICHI fonda IL PICCOLO TEATRO DI MILANO, che in breve tempo, divenne uno dei più importanti del nostro paese, che porto’ che fece conoscere in tutto il mondo, il nostro teatro e i nostri autori. Ha dimostrato con le commedie in dialetto veneziano , che la lingua non era un ostacolo, infatti i suoi celebri allestimenti Goldoniani lo dimostrano. ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI ha fatto il giro del mondo, in America dovevano essere poche repliche, durarono due mesi. La magia de IL CAMPIELLO infiammo’ Parigi, tanto che ogni anno il PICCOLO TEATRO era ospite al TEATRO ODEON. Non solo i teatro andava in giro per il mondo, ma anche le sue regie liriche, i suoi allestimenti Mozartiani sono capolavori assoluti.

Il suo smisurato ego, era pari alla sua genialità assoluta. Era si, un grandissimo regista, ma anche un attore straordinario, un eccellente cantante, che ambiva, e spesso lo faceva, anche a dirigere l’orchestra delle opere che metteva in scena. Era una persona non facile, era molto insicuro, sempre in cerca di persone che gli davano un senso di famiglia. Dopo la madre, la sua famiglia divenne la mitica sala di Via Rovello 2, che sentiva come casa propria, assieme a Paolo Grassi e Nina Vichi. Con Grassi spesso succedevano colossali liti , ma per fortuna c’era Nina Vichi, che era il vero collante tra i due, che metteva a posto tutto. Facevano parte della sua famiglia anche, quelli che considerava i “suoi attori”, e non accettava alcun tradimento. Uno di questi tradimenti avvenne quando a GIULIA LAZZARINI,venne dalla RAI, la proposta di un ruolo ne I FRATELLI KARAMMAZOV. Lei accettò la proposta e lasciò la compagnia. Strehler la prese molto male. Dopo qualche mese lo spettacolo che la Lazzarini lasciò, venne rappresentato a Roma. La Lazzarini andò a vederlo di nascosto, e pianse per tutto lo spettacolo. Il perdono per fortuna ci fu, e in seguito, nacquero spettacoli magici come LA TEMPESTA, con il grande TINO CARRARO, dove la Lazzarini faceva ARIEL lo spirito dell’aria.

Le donne hanno avuto, nella vita di STREHLER, una importanza decisiva. Quando era innamorato, la sua creatività era enorme, soprattutto perché si innamorava delle “sue attrici”. Uno degli amori più importanti fu sicuramente quello con ORNELLA VANONI, la quale in una recente intervista, affermò, riferendosi a Strehler “Nessun uomo mi ha mai amato tanto”. La VANONI, che proveniva dalla borghesia milanese, aveva 20 anni , e prequentava la scuola del PICCOLO TEATRO. Fu una passione travolgente, e tanti problemi, anche di droga, interrotta dalla Vanoni, probabilmente stanca di assecondare sempre il suo ego, che continuava a crescere, successo dopo successo. Quando i due si conobbero, il regista era sposato con ROSITA LUPI, coreografa, l’unica, si dice, in grado di tenergli testa. Per Ornella non allesti’ nessun spettacolo. La “utilizzò” come cantante. La prima volta fu nello spettacolo I GIACOBINI. Lo spettacolo era molto lungo, anche a causa dei cambi scena, e allora tra un cambio e l’altro, la VANONI cantava. Fu Strehler che “inventò” per la VANONI le “canzoni della mala”. Dopo l’addio di Ornella Vanoni, un’altra grande attrice entra nella vita di STREHLER, VALENTINA CORTESE. La loro unione durò 15 anni. Insieme furono protagonisti di allestimenti che sono nella storia del Teatro. PLATONOV di Cecov, EL NOST MILAN di Bertolazzi, I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello, e soprattutto IL GIARDINO DEI CILIEGI, uno spettacolo leggendario, con un cast eccezionale. Ho avuto il piacere di assistere allo spettacolo nel 1974, la scena con l’ombrellino, rimane memorabile, così come l’interpretazione di FIRS il vecchio domestico, interpretato da RENZO RICCI. Nello spettacolo debuttava una giovanissima attrice, MONICA GUERRITORE.

Come tutti i veri geni, la sua vita sregolata si intreccia con momenti bui ed oscuri, tra droga e guardia di finanza, a causa di fondi per dei corsi teatrali. Sono realmente tanti i suoi spettacoli teatrali, tanti gli attori e le attrici che hanno lavorato con lui e che costituivano la grande famiglia del PICCOLO TEATRO DI MILANO. Fu STREHLER, uno dei primi che si accorse del grande talento di attore teatrale drammatico di MASSIMO RANIERI, per cui allesti’ nella stagione 1980/81 L’ANIMA BUONA DI SEUZAN di Brecht, con ANDREA JONASSON che nel 1981 divenne la seconda signora Strehler. Se lo avete perso, è disponibile su RAIPLAY, vi consiglio di guardare il bellissimo docufilm COM’È LA NOTTE, di Alessandro Turci, con tante testimonianze, di grandi attori e attrici che hanno lavorato con lui. Molto poetico il viaggio di PAMELA VILLORESI nel reparto scene e costumi del PICCOLO TEATRO. Giorgio Strehler morì il 25 Dicembre del 1997.

Salvatore Caracciolo
Salvatore Caracciolohttps://www.casacaracciolo.it
Un Blog a 70 anni? Chissà quante persone si faranno questa domanda. Chi si crede di essere, diranno altri. Che presuntuoso, diranno in coro alcuni. Tranquilli, dico a tutti, non racconterò nulla, e non dirò niente su tante cose, anche se ne avrei da raccontare su molti. Continua

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