PERCHÉ SONO TUTTI CONTRO ALESSANDRO CATTELAN?

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Onestamente non riesco a comprendere l’astio che molti critici hanno nei confronti di ALESSANDRO CATTELAN. Finché era su SKY, o su RADIO DJ, in radio c’è ancora, CATTELAN era uno dei migliori, un talento moderno, insomma tutti parlavano benissimo di lui. La sua trasmissione EPCC, su SKY era una delle più seguite. L’anno scorso, dopo la fine del programma XFACTOR, decide di lasciare SKY, perché la RAI, lo rivuole. Il successo di ALESSANDRO CATTELAN, è basato soprattutto sulla grande capacità comunicativa, parla benissimo l’inglese, è molto simpatico, e crea una empatia col pubblico. Sempre allegro, elegantissimo, e sempre rispettoso nei confronti del pubblico. Ma nonostante tutto ciò, da quando è tornato in RAI, sono tutti contro di lui. La RAI gli affida per due puntate, un nuovo programma DA GRANDE, dove CATTELAN interagiva con gli ospiti che raccontavano come e quanti cambiamenti hanno subito rispetto a quando avevano 20 anni elencando traguardi e aspettative, realizzate oppure no. Il tutto condito dalla sua solita loquacita` e dalla grande capacità di mettere l’ospite a proprio agio. La RAI, decide di mandare in onda il programma di domenica sera, una giornata di solito dedicata alle grandi fiction. Su RAITRE, c’è il solito FABIO FAZIO, che fa sempre grandi ascolti, e su CANALE 5 c’è il ritorno a MEDIASET di ENRICO PAPI che presenta SCHERZI A PARTE. Purtroppo gli ascolti si fermano sui 2,2/2,3 milioni di telespettatori. Apriti cielo, le critiche sono pesanti, né scrivono di tutto e di più. Il successo o l’insuccesso di un programma è dovuto sicuramente in grande percentuale, al conduttore, ma non dimentichiamo che gli autori, dei bravi autori sono necessari e indispensabili. Diciamo che negli ultimi anni, sembra che la razza degli autori si sia completamente estinta,non esiste più, infatti i conduttori dei programmi sono anche autori, e questo sicuramente è un grosso handicap, soprattutto nei programmi di intrattenimento. DA GRANDE, non era sicuramente un grandissimo programma di varietà , ma è anche vero che fare solo due puntate è molto riduttivo, soprattutto se la rete crede nel personaggio principale del programma.

Va anche detto che la programmazione di un varietà la domenica sera è totalmente sbagliato, mette un bel carico da undici al successo o al flop del programma. Ma le critiche, più che sul programma, erano su ALESSANDRO CATTELAN, sul suo personaggio. Rimproverano CATTELAN che si mette al centro, forse troppo, del suo programma, ma perché gli altri che fanno?. Fanno la stessa cosa, e non sempre con buoni risultati. Ci sono conduttori che fanno lo stesso programma da anni, pochi sperimentano. ALESSANDRO CATTELAN invece sperimenta, e anche spesso. Questo nuovo programma su NETFLIX, UNA SEMPLICE DOMANDA, ha scatenato critiche e dissensi. I motivi sempre gli stessi, quello di prevalere sugli ospiti. Onestamente guardando il programma tutto questo non viene fuori, al contrario tutti gli ospiti, e che ospiti, sono completamente a loro agio e stanno al gioco, come PAOLO SORRENTINO, che con la scusa di filmare alcuni ricordi di CATTELAN, è stato molto simpatico e disponibile. Non intervista i soliti ospiti. BAGGIO, GIANLUCA VIALLI, e altri di solito disertato le tv popolari, mentre in questo programma si propongono in modo completamente diverso. Raccontano le loro storie, anche tristi come quella sulla malattia di VIALLI, con tranquillità e senza pressioni come spesso avviene in tutti i programmi di intrattenimento. Il programma parte da una domanda della figlia di CATTELAN che gli chiede “cos’è la felicità”. Attraverso le varie puntate, sono 6,affronta molti temi per cercare la risposta giusta, che è difficile trovarla forse perché non esiste? Molto carina la puntata sulle religioni, presentata come 4 RELIGIONI, parodiando i 4 RISTORANTI oppure 4 Hotel.

Non è una serie televisiva, anche se viene presentata così, è un bel programma di intrattenimento, divertente e intelligente.

Salvatore Caracciolo
Salvatore Caracciolohttps://www.casacaracciolo.it
Un Blog a 70 anni? Chissà quante persone si faranno questa domanda. Chi si crede di essere, diranno altri. Che presuntuoso, diranno in coro alcuni. Tranquilli, dico a tutti, non racconterò nulla, e non dirò niente su tante cose, anche se ne avrei da raccontare su molti. Continua

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